“Per questo intervento sono state individuate precise regole che, attraverso l’applicazione di principi bioclimatici ed ecologici, definissero la distribuzione e la funzionalità degli spazi confinati ed esterni in un disegno organico. E’ stata, così, definita, tramite il progetto, una specifica invenzione linguistica dell’edificio ecologico nel tentativo di fondare, probabilmente, attraverso la sperimentazione tecnologica, una nuova tradizione non solo costruttiva ma anche insediativa nell’anonimia della periferia romana, laddove la valenza simbolica dell’abitare nel processo di costruzione urbana, fosse determinata non da pura oggettualità, ma dagli elementi di sintesi formale in cui si materializzano, in una coerente invenzione architettonica, ecofatti (vento, calore, luce, acqua, suolo, ecc.) e artefatti (gli elementi tecnici del costruire)”
Marcello Marocco